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Pasqua 2011


Ma dove è finito il nostro Battesimo? In un registro o, per i più giovani, in un filma- to o una bella serie di fotografie?
Mi sembra di vedere attorno a me un cristianesimo stanco, abitudinario, tentato da un devozionismo intimista più rivolto al passato che al futuro di Dio per il quale egli ci chiede mani e cuore, coraggio e speranza. Sono ancora troppo pochi coloro che si impegnano a cambiare il mondo, a sognare quello che Dio sogna e certamente realizzerà. Nel migliore dei casi lo deleghiamo ad altri: la politica, la religione, la scuola, ecc.
Quanto deprime maggiormente, non è la crisi e in molti casi lo sfacelo di una politica ridotta a rissa e a interessi di parte e privarti; di una Chiesa paurosa di imboccare strade nuove, fiduciosa solo nella parola del suo Signore; di una economia liberista, diventata soprattutto finanza, che rende più ricchi solo alcuni ed impoverisce la maggioranza e il mondo; di una famiglia che non sa reagire consapevolmente ai falsi bisogni creati da un consumismo ormai in agonia. Questo è sotto gli occhi di tutti! Ciò che sorprende è la passività, la pigrizia mentale e, ancor più, l’assorbimento di stili di vita autodistruttivi per la persona e la collettività.
Quando ci sveglieremo?
Quando riprenderemo in mano la nostra dignità di persone e di popolo?
Svegliati, tu che dormi, sorgi dai morti: e Cristo ti illuminerà”. Sì, credo che Colui che ha sconfitto la grande nemica dell’uomo, la morte, è l’unico che può illuminare questo buio momento della nostra storia; che può metterci dentro l’energia della speranza, il coraggio dell’impegno e della responsabilità, la forza dell’amore.

 


don Claudio