“La Quaresima di questo Anno Giubilare sia vissuta più intensamente come momento forte per celebrare e sperimentare la Misericordia di Dio”.
E’ l’indicazione di Papa Francesco perché quella che sta per cominciare sia davvero una quaresima speciale.
Già il suo significato originale di cammino verso la Pasqua del Signore sui binari della conversione e del rivivere il nostro Battesimo, ci indirizza nella giusta direzione. E’ infatti nel Battesimo che la prima volta la misericordia divina si è chinata sui di noi innalzando la nostra fragilità e limite umani alla sublime altezza di figli di Dio. Ma il male che è sempre “accovacciato” alla nostra porta per farci cambiare strada, ci obbliga ad essere in continuo stato di conversione che si esprime soprattutto nel sacramento della Penitenza o Riconciliazione quando riconosciamo i nostri peccati.
Anche la Liturgia ci aiuterà a vivere con consapevolezza e profondità questo santo tempo di rinnovamento e di grazia, a cominciare dall’austero segno delle Ceneri fino alla rinnovazione delle promesse battesimali nella santa Notte della Risurrezione. Anche il percorso domenicale che faremo con l’aiuto della Parola di Dio sarà un preziosissimo segnavia: le tentazioni che Gesù ha voluto condividere con noi (1a domenica) non sono insuperabili; è necessario, però, tenere fisso lo sguardo sulla meta del nostro viaggio, la Trasfigurazione (2a domenica); anche la cronaca, i fatti quotidiani, se vinciamo la nostra superficialità e presunzione, possono diventare occasioni e stimoli per un cambiamento della nostra vita (3a domenica); dobbiamo rafforzare la certezza che, nonostante le nostre fughe e chiusure verso i fratelli, c’è sempre l’abbraccio e la festa di un Padre che ci attende (4a domenica); questa straordinaria esperienza personale di misericordia ricevuta ci impedirà di giudicare i fratelli che sono nell’errore, perché: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei” (5a domenica).
’24 ore per il Signore’ è l’occasione – i prossimi 4 e 5 marzo – per ritrovarci col Signore e riscoprire in una vita così complessa e, alle volte, opprimente la necessità della preghiera come ossigeno indispensabile.
L’ultima tappa, anche questa comunitaria, sarà la celebrazione della Misericordia del Signore che, il martedì antecedente la Pasqua, ci accoglierà come peccatori ridonandoci come al suo Figlio Gesù, una nuova vita, luminosa come la sua Risurrezione.
don Claudio