Cari Amici,
buona, santa e lunghissima PASQUA a tutti, e grazie a quanti di voi si sono fatti vivi con un messaggio, una telefonata, una visita, uno scritto, ecc.!
La situazione sanitaria e sociale che conoscete ci ha portato tante cose brutte e molte cose belle che forse, a prima vista, non appaiono.
Come f.f. (=facente funzione) dell’unico Pastore delle nostre anime, mi sto interrogando – spero anche voi, combattezzati e corresponsabili nella comunità – sulle conseguenze, cambiamenti… che questo lungo, prolungato periodo di prova potrebbe portare nel vivere la fede dei nostri fratelli e sorelle.:
- Ritornerà tutto, anche se gradualmente, come prima? Sarebbe davvero un peccato non cogliere questo “segno dei tempi”, nei suoi aspetti positivi e negativi.
- Porterà ad un forte allontanamento dalla fede? “A risolvere ci vuole il vaccino e non le preghiere… Dio è in mezzo a noi si o no? (Esodo 17,7)
- O vedremo, mancando i riti consueti, soprattutto l’Eucaristia, uno scivolare verso un modo ‘privatistico e intimistico’ di vivere la fede, dimenticando la sua essenziale caratteristica comunitaria?
- O sarà la paura (molti ancora pensano che il flagello della pandemia sia un ‘castigo’ di Dio) a riproporre ad alcuni una fede fondata sul timore e non sulla debolezza/forza della croce e risurrezione del Signore Gesù?
- M’ha colpito, poi, uno spot televisivo mai visto ed apparso in questi giorni, dove un pastore evangelico(?), facendo leva sulle emozioni del momento, esortava a ritornare a Cristo, ecc. Sappiamo, dalla storia e dall’esperienza, come nei momenti di fragilità estrema ci aggrappiamo ad ogni tavola che ci può salvare dal naufragio.
- Oppure, ottimisticamente come bene ha suggerito l’articolo di don Federico sul Bollettino di Pasqua, singoli e famiglie sapranno ‘inventare’ forme autentiche, anche se nuove, per esprimere quanto credono e sperano?
Ho elencato solo alcune possibilità. Ma sono molte di più, come tante sono le persone, le sensibilità e le esperienze.
Vorrei che potessimo rifletterci sopra e, con l’aiuto dello Spirito – dono e pienezza della Pasqua- potessimo pensare alla “fase 2” per i bambini, i ragazzi, le famiglie, gli anziani, i poveri, quanti sono stati provati dal lutto, ecc.
Sono certo che la vostra fede, la speranza ”che non delude” e la carità che è la prova d’esame del nostro credere, ci suggerirà nella preghiera e nella meditazione della Parola, qualche possibile sentiero da percorrere.
Se lo vorrete, mi farò collettore dei vostri pensieri e proposte che metteremo sul tavolo comune, appena il sig. X-19 ce lo permetterà.
Pensandovi e pregando per voi e con voi e le vostre famiglie, abbiate il mio più fervido augurio pasquale:
ALLELUIA!
d. Claudio