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Grazie, Signora Edvige

Era una donna forte, intelligente, generosa e piena di quella fede antica e solida che l’ha accompagnata anche negli ultimi mesi di malattia, fino alla morte che l’ha colta sabato 12 agosto presso las Casa di cura “Città di Udine”.

Proveniva da una famiglia con svariate proprietà ed attività economiche ed aveva sposato l’industriale della ghisa Giovanni Madrassi. Le grandi risorse di famiglia furono sempre gestite con oculata saggezza unita ad una vita sobria ed essenziale. I viaggi, la montagna, la cultura furono a lungo la compagnia della coppia udinese che, in mancanza di figli, riversò la syua ricchezza ed attenzione negli ambiti della fede, della solidarietà, della cultura e della ricerca.

La parrocchia di appartenenza, San Quirino in via Gemona dove si svolgeranno alle 14.00 le esequie di Edvige Tonini Madrassi con la presenza del Vicario Generale dell’Arcidiocesi mons. Guido Genero e del Rettore del Seminario Interdiocesano don Dino Bressan, porta innumerevoli segni della loro generosa partecipazione: finanziarono il restauro dell’antica chiesa di San Quirino e la costruzione dell’organo barocco di F. Zanin, le superbe vetrate della chiesa nuova e la magnifica – non solo acusticamente – Sala Giovanni Madrassi, intitolata al marito scomparso il 23 luglio 1998 e corredata, all’ingresso , anche da un grandioso mosaico di Giorgio Celiberti: L’ultimo grande dono di Edvige fu la maestosa porta di bronzo della chiesa nuova, opera di E. Ferrari In una solenne celebrazione in occasione del 40° della chiesa nuova, la comunità di San Quirino le ottenne e le consegno – in quell’occasione assieme al progettista, il compianto ing. Antonio De Cillia – una onorificenza pontificia per le grandi benemerenze acquistate nei riguardi della Parrocchia.

Pochi mesi prima del suo ineluttabile declino anche la Chiesa udinese, per mano dell’Arcivescovo Mazzocato, volle attestarle stima e grande riconoscenza per l’enorme dono fatto al Seminario (la nuova foresteria) ed all’Arcidiocesi.

Edvige Tonini faceva parte attiva anche di numerose realtà come il Serra Club, le Conferenze di Maria Cristina e il Volontariato Vincenziano. Più volte aveva supportato la ricerca donando al nostro Ospedale di S. Maria apparecchiature all’avanguardia.

Il cuore di Edvige e di Giovanni madrassi seppe varcare anche l’Oceano per portare nel subcontinnente indiano il segno concreto di una fede che sente tutti gli uomini, specie i più bisognosi, come fratelli, con la costruzione di un collegio, scuola, pozzi e villaggio.

Ora che la figura alta e segaligna di Edvige non percorrerà più le vie della nostra città, senza apparire, saranno molti nel loro cuore a dirle grazie e molti ancora, credo, a rimpiangere la scomparsa di questi antichi modelli di mecenatismo, modestia e carità.