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Buon Compleanno!

L’11 ottobre 1962, esattamente 50 anni fa’, il beato papa Giovanni XXIII° apriva solennemente il Concilio Vaticano 2°, l’avvenimento giudicato unanimemente il più importante del ventesimo secolo per la Chiesa cattolica. Se possibile, possiamo paragonarlo al 1989, anno del crollo del muro di Berlino e della cortina di ferro. Frutto di quegli anni colmi di speranza che il mondo viveva, innescò un cambiamento enorme non solo nella Chiesa. E, come tutti i mutamenti, (succede la stessa cosa anche nella vita delle persone, delle famiglie, delle comunità) provoca reazioni positive e negative, queste ultime soprattutto nelle persone pigre ed allergiche al cambiamento
Al presente pochi se ne ricordano, molti non sanno nemmeno cosa sia questo grande dono che lo Spirito Santo ha fatto ala sua Chiesa.
Nei miei ricordi di giovane studente di teologia rimane lucido l’interesse con il quale seguivamo giorno per giorno i dibattiti, i problemi, le decisioni di quell’assise. E negli anni seguenti la sua attuazione nei vari campi della pastorale che esigeva un radicale cambio di mentalità.
Fu certamente lo Spirito a far sbocciare nel cuore di papa Giovanni, a soli 100 giorni dalla sua elezione, l’idea più che mai indilazionabile per i nuovi tempi che si affacciavano, di radunare in assemblea tutti i vescovi del mondo, successori degli apostoli, sotto la guida del successore di Pietro su cui Gesù ha fondato la sua Chiesa; un’assemblea che pone al proprio centro il libro del Vangelo, che invoca lo Spirito Santo e i suoi doni, che si vuole e si sa ‘convocata’ dal Signore stesso.

Tra i numerosi, benefici  ruscelli nati 50 anni fa’, vorrei indicarne almeno tre: l’autoconsapevolezza della Chiesa, non vista più solamente dal punto di vista gerarchico, piramidale, ma come popolo di Dio “adunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”; la centralità della sacra Scrittura “venerata dalla Chiesa come il Corpo di Cristo e suo sostegno e vigore, e per i figli della Chiesa saldezza della fede, cibo dell’anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale”; un atteggiamento aperto, pieno di fiducia verso il mondo contemporaneo amato da Dio, con il quale vivere non più separati, ma condividendo “gioie e speranze, tristezze e angosce”.

Solo lo Spirito è capace di questo.
Allora: buon, felice compleanno Concilio!
Non lasciamolo invecchiare.

don Claudio