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“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia”.

Inizia così l’Esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco rivolta a tutti i cristiani per indicare loro una nuova tappa della Chiesa nei prossimi anni.

Incontrare il Signore Gesù è, quindi, decisivo, fondamentale per possedere quella gioia profonda e ‘a prova di bomba’ capace di trasmettere ai nostri contemporanei la Bella e Buona Notizia.

Questo tempo di Pasqua ci porta alla memoria degli incontri che hanno trasformato la vita delle persone. Come le donne del mattino di Pasqua che, prima tremanti e paurose al sepolcro, poi “piene di gioia andarono di corsa a portare la notizia ai discepoli” che il Maestro era vivo (Matteo 28,8). Come gli stessi discepoli che “non riuscivano crederci: era troppo grande la loro gioia” (Luca 24,41); ed ancora i due di Emmaus e Maria Maddalena e tutti quelli che lungo i secoli hanno fatto posto nel loro cuore alla strabiliante notizia che Colui che era stato crocifisso, ora è vivo; che la morte è stata sconfitta ed ha iniziato la sua parabola discendente; che il peccato è stato perdonato e una nuova vita, linfa di eternità – lo Spirito – fluisce dalla croce vittoriosa di Gesù.

Papa Francesco non nasconde i rischi ed i pericoli che minacciano il possesso di questa gioia: “Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di con- sumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore, non palpita l’entusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo rischio, certo e permanente”.

La Pasqua ed il suo ricco corredo di grazia (il rinnovamento delle promesse battesimali nella Grande Notte, il perdono dei peccati nel sacramento della Riconciliazione, l’Eucaristia memoria attualizzante dell’evento stupendo della nostra liberazione) ci offrono l’opportunità preziosa di un incontro perso- nale e comunitario con Gesù Salvatore, risorto e vivo in mezzo a noi, perché ne sia illuminata la nostra vita quotidiana e la nostra testimonianza gioiosa parta non da quanto abbiamo appreso, ma da quanto abbiamo personalmente sperimentato: l’incontro con un Amore più grande del nostro peccato, più forte della morte.

Don Claudio