Pensiero di maggio
Il mese di maggio è tradizionalmente dedicato alla devozione a Maria, la madre del Signore Gesù. E’ un mese ‘pasquale’ in cui si susseguono le domeniche di Pasqua e le solennità dell’Ascensione del Signore e della Pentecoste che corona la Pasqua con il Grande Dono dello Spirito promesso da Gesù.
Ma dov’è Maria? L’abbiamo lasciata vicino alla croce di suo Figlio morente (Giovanni 19,25). Le mamme non mancano mai in questi momenti e non riusciamo nemmeno ad immaginare quello che provano accanto a un figlio che muore. Lì, sulla collina della morte, Gesù le affida una maternità più grande: quella di tutti i discepoli.
Poi più nulla. Non viene nominata tra le Marie che vanno al sepolcro e lo trovano scoperchiato e vuoto (Luca 24,10). Né vogliamo ricamare su quanto i Vangeli non dicono. Certo, il mistero di quel Figlio molto speciale, con la Pasqua incomincia ad apparire più chiaro. Dubbi, paure, incertezze e meraviglia e indicibile gioia ci saranno state come nel cuore e nell’esperienza pasquale degli Apostoli.
Ritroviamo Maria nella stanza di sopra, colma di ricordi, con il gruppo dei discepoli in preghiera (Atti degli Apostoli 1,14). E’ un magnifico quadro: la Chiesa che Maria di Nazaret aveva anticipato con la sua fede e mettendo in pratica la Parola (Marco3,34), ora prende corpo e volto nel primo gruppo di credenti. E in questi primi passi della comunità cristiana, voglio immaginare (me lo permettete, vero?) Maria che ripercorre l’esperienza dell’accompagnamento dei primi, timidi e incerti tentativi di camminare del piccolo Gesù.
don Claudio