Se il mistero pasquale è il metro e il sentiero tracciato e sicuro della vita cristiana, credo di poter dire altrettanto per quanto riguarda gli avvenimenti e la nostra storia, quella quotidiana e quella dell’umanità.
L’apostolo Paolo nelle sua lettera ai cristiani di Roma scriveva “...tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto...” (8,22), dandoci così una preziosa chiave di lettura. Passione, morte e risurrezione costituiscono, quindi, la stra- da aperta dal Signore Gesù che siamo chiamati a seguire per “entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio”.
Desidero leggere così quanto, in questi ultimi tempi, è avve- nuto anche nel Corpo di Cristo che è la sua Chiesa: una soffe- renza intessuta dai martiri di oggi nelle varie parti del mondo, dall’oceano di dolore dei malati, degli sfruttati, dei dimenticati, oggi dei senza lavoro e senza speranza, quelli che il Vangelo chiama “i piccoli”; ma anche dalle ferite interne all’istituzione ecclesiale costituite dagli scandali di vario genere che ne hanno macchiato l’immagine e la credibilità.
Porterà tutto questo a qualcosa? Sarà una passione purificatrice e redentrice? E’ necessario che certe cose che hanno impedito al Vangelo di entrare nel cuore e nella vita di tante persone, muoiano, finiscano, perché la Chiesa sia meno organizzazione e più casa accogliente e misericordiosa che faccia risvegliare la nostalgia del Padre.
Quando usciranno alla stampa queste righe, molto probabil- mente la Chiesa cattolica avrà un nuovo Papa. Tutti preghia- mo e ci auguriamo che questo storico avvenimento, nato dalla coraggiosa ed umile rinuncia di Papa Benedetto, coincida con una nuova primavera, con la Pasqua di risurrezione che è la vittoria della debolezza sulla forza, della vita sulla morte, dell’a- more sulla violenza e la menzogna.
don Claudio